L’analisi dell’andamento dei comparti specifici pubblicata da Federacciai
Dopo aver visto l’andamento complessivo del settore siderurgico in Italia e nel mondo sulla base dei risultati resi pubblici da Federacciai, analizziamo più nel dettaglio la situazione relativa ai prodotti piano e lunghi in acciaio.
I risultati dei laminati nel 2016
Anche nel 2016 il comparto dei laminati si è confermato un importatore netto ed è questo il terzo anno di fila: ciò significa che le importazioni superano le esportazioni. Si nota tuttavia un miglioramento rispetto al 2015, testimoniato dal disavanzo di 2,5 milioni di tonnellate a fronte dei 3,9 di quell’anno. Le importazioni di laminati dall’estero sono diminuite di 291mila tonnellate, sia dai Paesi dell’Unione Europea (con un totale di quasi 8 milioni di tonnellate importate) sia dagli extra-Ue, da dove l’Italia ha attinto nel 2016 6,6 milioni di tonnellate di laminati corrispondenti al 45% del totale, con numeri simili a quelli del periodo precedente alla crisi economica.
Le esportazioni di laminati sono state in ripresa, con un ottimo +17,8% verso le altre nazioni dell’Unione Europea e un meno positivo -3,8% rispetto al 2015 verso gli altri Paesi: in totale, l’export dei laminati prodotti in Italia nel 2016 ha raggiunto i 12 milioni di tonnellate.
Coils a caldo – andamento 2016
I coils a caldo hanno confermato nel corso del 2016 la tendenza positiva degli ultimi anni, facendo segnare un lusinghiero +5,4% rispetto al risultato precedente e sfiorando i 10 milioni di tonnellate prodotti, non lontano dai picchi raggiunti prima della crisi, nel 2006. Da questi dati è però necessario sottrarre la parte di coils destinati a rilaminazione per produrre gli altri prodotti siderurgici primari: così facendo si passa a un tasso di crescita più ridotto (+2,2%) rispetto al 2015 ma si raggiungono volumi produttivi che avvicinano i 7,1 milioni di tonnellate del 2000 e 2001, dato che rappresenta il massimo storico per il nostro Paese.
Un altro risultato confortante viene dalla ripresa delle esportazioni di coils dopo tre anni di segno negativo: trainata dall’export verso i Paesi europei, la produzione di coils a caldo destinata all’estero è stata pari a 924,1mila tonnellate, +5,9% rispetto al 2015. E questo nonostante la netta flessione delle esportazioni verso le nazioni non UE, mai così basse dal lontano 2001. Le quantità di coils laminati a caldo importate dall’Italia nel corso del 2016 si sono attestate sui 6 milioni e mezzo di tonnellate, mai così alto dal 1999 se si eccettua l’exploit del 2006: anche in questo caso sono i commerci all’interno dell’area UE a farla da padrone.
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