Continuano a muoversi al rialzo i prezzi dei coils sul mercato europeo, delineando una tensione sempre più marcata con un incremento effettivo di 50,00 € a tonnellata rispetto alle quotazioni dello scorso settembre.
La crescita dei prezzi dei coils a inizio 2018
Solo nelle ultime due settimane di gennaio, stando alle rilevazioni del portale di riferimento SteelOrbis, i coils hanno visto un incremento di 10,00 €/ton: le quotazioni attuali della materia prima per i tubi in acciaio si attestano pertanto su una media di 550 €/ton franco produttore per i coils a caldo HRC, mentre i coils a freddo CRC salgono a 600-640 €/ton franco produttore e gli zincati a caldo HDG oscillano tra 620 e 670 €/ton.
Tali aumenti di prezzo, secondo le fonti riportate da SteelOrbis, non sono ancora stati completamente trasferiti a valle, il che comporta volumi di acquisto ancora piuttosto bassi da parte dei centri servizi. I produttori di tubi risultano invece maggiormente propensi all’acquisto della materia prima in questo frangente.
Le cause del rialzo dei prezzi dell’acciaio
La crescita costante dei prezzi della materia prima a livello europeo è alimentata, secondo gli analisti, dalla particolare congiuntura venutasi a creare a fine 2017 e inizio 2018, con la combinazione di due fattori: da un lato l’elevata domanda interna, che secondo le stime dovrebbe portare il consumo reale di acciaio nei Paesi dell’Unione Europea al +1,5% nel primo trimestre (trainato soprattutto dai settori elettrodomestici e prodotti in metallo); dall’altro la scarsa competitività dei Paesi terzi nella fornitura di acciaio.
La presenza di misure doganali antidumping sull’acciaio imposte dalla Ue soprattutto verso l’Oriente ha messo un freno alle importazioni e reso meno appetibili le offerte sulla materia prima da altri continenti. L’affievolirsi della tensione competitiva ha favorito l’aumento dei prezzi dei coils, portando le quotazioni nel Sud Europa a raggiungere quelle tradizionalmente più elevate dei Paesi nordeuropei.
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